Terapia del dolore

Il dolore cronico

 Il “dolore cronico” è molto frequente anche perché il sistema nervoso può rendere permanenti risposte dolorose che possono continuare anche dopo l’avvenuta guarigione della lesione che le ha innescate.

In questo modo diverse sindromi dolorose come la cefalea, la lombaggine, la cervicalgia, le nevralgie possono persistere come unico indizio di una malattia ormai guarita.

Con questo meccanismo il dolore, in sé, si trasforma nell’infermità da curare.

A complicare ulteriormente la situazione, il paziente sofferente può non essere in grado di descrivere chiaramente i propri sintomi o li espone con espressioni e seguendo modelli psicologici e culturali diversi da quelli medici.

La causa del dolore

Inoltre il dolore, se violento, può non essere localizzabile con precisione, toglie la nozione del tempo in cui si sviluppa, assume caratteristiche non facilmente definibili. Il malato, a causa della sua sofferenza, può andare incontro a depressione, ansia e a tutta una serie di modificazioni del  modo di vivere che rendono ancora più difficile la comprensione di quanto gli sta accadendo.

Il tutto può diventare un puzzle neurologico difficilmente risolubile e tale da richiedere grande cautela di analisi da parte dello specialista perché in questi casi la diagnosi può diventare molto problematica in quanto non ci sono mezzi che ci permettono di “vedere” il dolore.

Alcune condizioni di dolore cronico

La causa del dolore può essere molto difficile da dimostrare anche nelle condizioni di dolore cronico più banalmente comuni come la cefalea e il dolore lombare (presente in qualche periodo della vita nel 70% della popolazione e senza origine precisa nell’85% dei casi).

Lo stesso discorso vale per il dolore cervicale di cui soffre prima o poi il 60% della popolazione e che può guarire spontaneamente in giorni o settimane, ma può diventare cronico tanto da provocare disabilità nel 5% di coloro che ne soffrono.

L’Herpes Zoster (fuoco di Sant’Antonio) è una malattia che interessa il 50% delle persone che vivono fino a 85 anni. Nel 75% delle persone maggiori di 70 anni il dolore si può prolungare anche per mesi o anni dopo la guarigione delle vescicole che appaiono sulla pelle all’inizio dell’infezione.

In quella del trigemino, che è in assoluto la più frequente delle nevralgie, gli accessi dolorosi sono “folgoranti”, così violenti da essere “insopportabili”, ma sono spesso rapidamente controllati dai farmaci.

Anche senza citare il dolore drammaticamente frequente nei tumori, le malattie che possono provocare sindromi dolorose croniche sono numerose e ancora di più lo sono le persone che ne sono affette e i loro costi sia sociali che economici sono elevatissimi.

Percorso terapeutico

Il trattamento del dolore come sintomo e, allo stesso tempo, come malattia, può associarsi ai vari trattamenti specialistici consentendo, ad esempio, una corretta esecuzione di fisioterapia o il miglioramento dell’efficacia degli interventi chirurgici o, ancora, la correzione delle sindromi post-traumatiche e i fenomeni di cronicizzazione del dolore.

Presso il nostro centro medico i pazienti affetti da dolore acuto-cronico verranno trattati da medici anestesiologi specializzati nella terapia del dolore che, attraverso visite accurate individueranno la metodica più adatta per combattere il dolore e garantire il necessario benessere: farmaci, infiltrazioni locali o peridurali, elettro-agopuntura, intradermoterapia antalgica, blocchi antalgici diagnostici e terapeutici, sono solo alcune prestazioni per il trattamento di malattie dolorose acute e croniche, benigne ed oncologiche.