L’Elettrocardiogramma (ECG) è un esame strumentale cardiologico che consiste nella registrazione dell’attività elettrica del cuore che si verifica nel ciclo cardiaco.

Questa tecnica diagnostica è di antica utilizzazione (ormai centenaria) ma rimane tuttora valida e irrinunciabile per semplicità di esecuzione, standardizzazione interpretativa e ricchezza informativa: essa rileva le modalità di formazione dell’impulso elettrico che dà origine alla contrazione del cuore e della sua diffusione all’interno del muscolo cardiaco.

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Da tali dati si possono individuare disturbi dell’attività “elettrica” del cuore (chiamati generalmente “aritmie”) e spesso, ma non sempre, responsabili di disturbi frequenti avvertiti come palpitazioni o tachicardie, che possono quindi essere interpretati e conseguentemente trattati nel modo più opportuno secondo il contesto clinico in cui si manifestano.

Dagli aspetti morfologici dell’Elettrocardiogramma si può dedurre con molta verosimiglianza l’esistenza di un ingrandimento del cuore stesso, oppure la presenza di una malattia coronarica clinicamente silente o solo sospetta; altre volte aspetti particolari possono indirizzare verso particolari stati morbosi di altri organi (per esempio dei polmoni o del pericardio), o rivelare effetti secondari o tossici di particolari trattamenti farmacologici.

L’esame ha una durata breve che in genere si attesta intorno ai 4-5 minuti. Non comporta alcun rischio ed è assolutamente indolore.

Quando si effettua l’Elettrocardiogramma

Le indicazioni più frequenti e comuni per eseguire l’elettrocardiogramma sono finalizzate a:

  • valutare e certificare lo stato di buona salute;
  • valutare la funzionalità cardiaca;
  • studiare la natura di alterazioni del ritmo cardiaco;
  • monitorare il corretto funzionamento dei pacemaker;
  • verificare un eventuale stato di sofferenza del cuore;
  • monitorare l’effetto della cura di malattie cardiache.
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Come si svolge

La valutazione dell’attività elettrica del cuore avviene attraverso rilevatori applicati sulla cute in determinati punti del torace e degli arti.

Gli elettrodi trasmettono l’attività generata dal cuore all’elettrocardiografo che, a sua volta, la elabora e la mostra sotto forma di un tracciato grafico (elettrocardiogramma).

Al paziente sdraiato verrà chiesta una minima collaborazione, come rimanere immobile o trattenere il respiro.

La generazione di impulsi del cuore genera potenziali elettrici che, captati dagli elettrodi, sono trasformati in un tracciato formato da un certo numero di “linee”, una per ogni derivazione, cioè per ogni elettrodo applicato.

I risultati sono immediatamente visibili attraverso l’apparecchio.